Quali sono i problemi che dovete affrontare riguardo la protezione dei dati nell'educazione?

Christian Flückiger: Le domande che ci vengono poste concernono due aree principali: l'utilizzo delle applicazioni didattiche da parte degli allievi e la raccolta dei dati degli allievi da parte delle autorità scolastiche. In secondo luogo, riceviamo anche richieste che riguardano lo scambio di dati tra istituti scolastici. Al momento, il numero di queste domande è relativamente basso ma è comunque aumentato leggermente nel corso degli ultimi anni. Più le istituzioni sono consapevoli del problema dei dati, più arrivano richieste in merito.

Quali sono gli sviluppi che osserva nelle scuole e nella protezione dei dati?

Constato una proliferazione di strumenti digitali offerti da molti fornitori differenti. Le scuole devono perciò integrare queste applicazioni didattiche affinché portino dei benefici. Il passaggio al digitale non può però prescindere dalla definizione di tappe fondamentali, soprattutto in termini di protezione dei dati. In particolar modo, gli strumenti digitali è possibile utilizzarli per ridurre l'onere amministrativo delle scuole. Le assenze possono, ad esempio, essere convalidate con un'applicazione sul cellulare dei genitori, ma questo processo deve rispettare le norme sulla protezione dei dati.

Quali sono le condizioni quadro che consiglia alle scuole?

Il quadro di riferimento è costituito dalle leggi cantonali sulla protezione dei dati. Esse affermano che le scuole possono trattare unicamente i dati necessari all'adempimento dei loro doveri legali (ndr: articolo. 17 paragrafo 1 della Convenzione intercantonale sulla protezione dei dati e sulla trasparenza nei Cantoni del Giura e di Neuchâtel: «Possono essere trattati solo i dati necessari e adeguati allo scopo»). L'articolo di legge, volutamente astratto, permette una certa flessibilità. È responsabilità delle scuole decidere ciò che è necessario. Ad esempio, in occasione di un campo e per pianificare i pasti, una scuola potrebbe chiedere agli allievi la loro religione. In questo contesto la precisazione non è necessaria. La gestione delle assenze è un altro esempio significativo. Che senso ha conservare nei fascicoli degli allievi le assenze degli anni precedenti? Per un insegnante non è importante sapere quante ore un allievo è stato assente, l'importante è che sia stato promosso, indipendentemente dal numero di ore di assenza. Ciò può condizionare l'insegnamento o il suo percorso formativo? Nel caso di nuove assenze ripetute, sarà questa nuova informazione ad essere presa in considerazione. Per uno studente che inizia un apprendistato, un numero elevato di assenze può influenzare negativamente il futuro datore di lavoro. Questi dati legati alle assenze devono venire quindi eliminati non appena non sono più necessari.

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